Ortonovo - Guida Turistica

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IL CASTELLO DI NICOLA IL CASTELLO DI VOLPIGLIONE
 Del castello di Volpiglione rimangono pochissimi ruderi, i resti del pozzo, le fondamenta della torre e qualche accumulo di pietre. Anticamente situato tra Castelpoggio ed Ortonovo, fu eretto dai signori di Boggiano. Uberto da Boggiano prometteva nel 1070 di non incastellare il poggio di Volpiglione senza licenza del vescovo Guido Non fu mai un borgo abitato, così come in molte altre zone della Lunigiana, ma rimase un edificio isolato, destinato prevalentemente alla lavorazione del legno, molto importante all’epoca per gli utensili e il riscaldamento.
IL CASTELLO DI NICOLA
 Appena fuori dall’abitato di Nicola, si trovano i ruderi del castello con annessa torre pentagonale, costruito fra il XIII e XV secolo, a dominio della bassa val di Magra. Al suo interno si conserva uno stemma, probabilmente florentino, a ricordo della dominazione medicea, a cui gli uomini di Nicola si diedero spontaneamente nel 1406.
IL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DEL MIRTETO
 Il santuario di Nostra Signora del Mirteto si trova su un contrafforte del Monte Boscaccio, affacciato verso la piana di Luni e la val di Magra. In origine, verso il XV secolo, esisteva un oratorio della confraternita dei Disciplinati, dedicato a Santa Maria. Nel 1537, dalla Madonna, raffigurata ai piedi della croce, nell’affresco della Deposizione, vennero viste sgorgare miracolose lacrime di sangue. Nel 1540 iniziarono quindi i lavori per l’ampliamento dell’oratorio sotto la guida dell’architetto lucchese, Ippolito Marcello, che durarono fino al 1566. Nel 1584 il santuario fu ceduto dai Priori della confraternita dei Disciplinati ai Padri Domenicani, che lo tennero fino alla loro espulsione nel 1798. Il santuario venne quindi affidato a diversi ordini e dal 1933 fino ad oggi è casa dei Padri di Don Orione.
 La facciata del santuario ha un bel portale rinascimentale in marmo, mentre sul prospetto dell’edificio, rivestito in marmo bianco di Carrara, si nota un’epigrafe romana di età imperiale di provenienza lunense.
IL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DEL MIRTETO  L’interno è a tre navate con pregevoli opere come l’affresco della Deposizione, opera probabilmente dei primi anni del XVI secolo, il tempietto in marmi policromi a pianta ottagonale del XVIII secolo, l’altare del Santo Rosario dalle forme barocche, il tabernacolo e la nicchia contenente l’immagine della Vergine, in legno dipinto del secolo XVIII, quindici formelle in terracotta di fattura settecentesca raffiguranti i Misteri del Santo Rosario.
LA CHIESA DI SAN LORENZO E SAN MARTINO
 La chiesa di San Lorenzo, al centro del borgo di Ortonovo, è caratterizzata dalla torre rotonda, detta di Guinigi, ultimo resto del castello medievale. Risalente al 1410, la torre fu convertita in campanile nel 1651.
 L’edificio religioso ha una facciata barocca con ai lati due nicchie con le statue di San Martino e San Lorenzo. L’interno è a tre navate con soffitto a botte ed una grande cupola centrale. In controfacciata si ammira un affresco rappresentante il Battesimo di Cristo del 1637. Originariamente, tutta la chiesa era affrescata ma i dipinti vennero coperti da vernice grigia. Oggi solo sono visibili l’affresco dell’Assunta dietro l’Altare maggiore e quello di San Lorenzo sulla volta della navata centrale. L’interno conserva anche una bella immagine marmorea di Sant’Antonio Abate al primo altare di destra, la tela delle Anime purgante del XVII secolo e il pulpito ottogonale.
LA CHIESA DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO LA CHIESA DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO
 La Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo si trova nella piazza del paese, nel punto più alto del borgo. Molto probabilmente, la chiesa venne costruita su di una cappella bizantina del VI-VII secolo, in segno di ringraziamento per la conquista di Luni. Con Rotari, la cappella venne distrutta e quindi riconstruita nell’XI secolo. La nuova chiesa estese poco a poco la propia giurisdizione fino al mare, e divenne parrocchia autonoma nel XV secolo. L’edificio subì numerosi rifacimenti. Nel XVI secolo venne allungato verso la piazza ed elevato di oltre un metro. Nel XVIII secolo fu nuovamente ingrandito, ma la chiesa cominciò ad andare incontro a un lento degrado, nonostante i lavori di restauro alla facciata del 1820. Nel 1975 infine, vennero eseguiti definitivi lavori di ristrutturazione.
 La chiesa ha una facciata in stile barocco di colore rosa e presenta ai lati del frontone le statue dei Santi Filippo e Giacomo. L’interno è a croce latina, ad una sola navata e conserva pregevoli opere d’arte come una tela Seicentesca del pittore carrarese Riccardo Martinelli nel transetto di destra, un ampio coro, in noce intagliato, risalente alla seconda metà del XVII secolo, con pavimenti del 1500 a piastre di ardesia, ottagonali, intersecate con marmette quadrate bianche e nere, l’altare maggiore del XVII secolo, con al centro un tabernacolo in marmi policromi sormontato da una croce lignea del XVII secolo di scuola genovese. Ai lati del presbiterio sono collocati, sei per parte, gli apostoli e San Paolo, altorilievi in marmo del XVI secolo collocati in nicchie separate.